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giovedì 1 ottobre 2015

This is hyggeligt #4 EXCHANGE STUDENTS

Mi sento sempre più fiera di essere una exchange student. Udvekslingsstuderende in danese (vi sfido a pronunciarlo correttamente). Ne parlai nel primo post, ma sento veramente il bisogno di fare un post dedicato. Non ci si diventa per caso. Quando esce il bando di concorso non sai veramente a cosa stai andando incontro. Compili qull'enorme fascicolo che sembra non finire più. Sei preoccupata per la scelta del programma e dei paesi. Non sai se, quelle che hai fatto, sono scelte giuste o sbagliate. La data dell'inizio dei vari programmi è troppo lontana. Un momento di raccoglimento per la tua famiglia nel discutere insieme la scelta dei paesi. Si è in disaccordo e tu cerchi di convincerli con tutte le tue forze che quella che stai facendo, non è una scelta presa per caso, ma che alla fine di questa esperienza sarai un'altra persona. Diversa e più matura a quella che avevano lasciato. 
Si consegna il fascicolo nel mese di dicembre. 
Quando, a febbraio circa, apri la casella di posta e leggi "risultato commissione Intercultura" e poi la lettera a casa. Non riesci a non gridare per la felicità. Quella piccola e misera tabellina con scritto "status: vincitore" a fine pagina ha il potere di cambiare completamente la giornata, di farti chiamare tutti gli altri ragazzi del tuo centro locale per sapere il loro risultato,  di farti abbracciare chiunque, ha il potere di farti inviare messaggi vocali, al quanto compromettenti, con tonalità di voce e ultrasuoni mai sentiti uscire dalla tua bocca, a tutte le chat di tuoi amici su whatsapp. 

Da lì, i mesi seguenti sono tranquilli, iniziano le preparazioni e poi l'unica email che si aspetta è quella della convocazione che arriva troppo tardi per prenotare un volo economico dalla Sicilia verso Roma, luogo dell'incontro pre-partenza.
E poi la tanto aspettata email di abbinamento alla famiglia. 

Queste sono più o meno tutte le procedure e i passi fondamentali per uno studente in partenza.



Provo invidia per tutti i ragazzi che nei prossimi anni faranno questa esperienza. Perchè vorrei poterla ripetere più e più volte. Sai di avere una casa in Belgio, in Spagna, ma anche in Chile, in Argentina, in Messico, in Thailandia. E una ancora più grande in Nuova Zelanda. E per casa, non intendo solamente l'edificio, ma intendo tutti i cuori aperti a te e alla tua personalità. Ma tutti loro hanno una casa in Sicilia. Perchè saranno sempre pezzi del mio cuore e della mia vita.

Exchange student significa anche aiutarsi l'uno con l'altro nei momenti difficili. Qualsiasi pensiero, dubbio o domanda io abbia so che, mandando un semplicissimo messaggio, ci sarà sempre qualcuno, vicino o lontano pronto ad aiutarmi. Si vive tutto insieme: paure, cambiamenti, felicità, speranze, aspettative, certezze e i loro problemi, le loro emozioni diventano anche un pò tuoi. 
Exchange student è Chiara, ex exchange in Danimarca, che prima di partire ci prepara, per quanto può, a ciò che andremo a vivere; è Manuela che, incontrata a uno dei campi di preparazione in Italia, diventa un'amica per la vita; è Caterina, con la quale ogni giorno ci sentiamo e parliamo delle nostre avventure e disavvenure, con i suoi problemi e incertezze che diventano anche miei; è Clau (Spagna) e Janne (Belgio) che, nonostante siamo state solo due giorni insieme a Copenhagen, non perdiamo occasione per ritrovarci più e più volte anche in luoghi impensabili, è Claudia che, seppur compagna di stanza solo per una notte a Roma prima di partire, diventa la tua confidente; sono Darylin e Carla che, conosciute tramite Facebook solo perchè non conoscevo ancora nessuno della mia città, diventano compagne di shopping, risate e di lunghe chiacchierate in spagnolo; sono Colin (USA), Sebastién (Chile), Monique (Nuova Zelanda), Fia (Messico), Aurora e Riccardo (Italia) e Pumipat (Thailandia), che in due giorni di "gita" diventano persone fondamentali per la tua esperienza e compagni di viaggio; sono i gruppi di Whatsapp che, sin dai primi risultati delle selezioni, diventano un luogo di ritrovo e di rifugio, di amicizie e di compagnia per tutti; e, infine, è il gruppo AFS Italia 2015/16 che trovato quasi per caso diventa una famiglia. Una famiglia formata da membri che non si conoscono fisicamente ma che in realtà sono legati l'uno con l'altro; gruppo dove non c'è vergogna di condividere i propri anedoti; gruppo dove, per qualsiasi domanda, ci sarà sempre qualcuno a risponderti; gruppo dove gli hashtags #anchequestoèintercultura #nelmiopaesevorrei sono alla base. Sono fiera di loro, di noi. 

Clau (Spagna), Haderslev
Questo è solo l'inizio di una lunga serie di amicizie internazionali e se questo è solo l'inizio non riesco a immaginare la fine. Grazie per tutto questo, Intercultura. Te ne sarò grata a vita. Thank you exchanges from all over the world. Love you all.

Darylin (Chile) e Carla (Argentina), Kolding



Anna e Janne (Belgio), Copenhagen
Monique (Nuova Zelanda), Copenhagen

La mia bella Janne dal Belgio, Copenhagen



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