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lunedì 5 ottobre 2015

This is hyggeligt #5

ONE MONTH,EN MÅNED,UN MES,UN MOIS,UN MESE.

3 ottobre 2015

Sono le 9.30. Mi rigiro nel letto pensando che è sabato e che quindi è ufficialmente iniziato il weekend. Rimango a letto qualche minuto. 
Nel silenzio e nella pace delle mia stanza guardo fuori dalla finestra e al vedere flebili raggi solari che arrivano fino al mio letto capisco che potrebbe prospettarsi una bellissima giornata. 


No, non ho sbagliato. Potrebbe. In Danimarca non sai mai il tempo come si comporta. La mattina potrebbe esserci un "sole che spacca le pietre", ma è possibile che nel bel mezzo della giornata inizi a piovere. La pioggia fa parte della Danimarca. Tutti lo sanno e nessuno ci fa più caso. Quando ero ancora in Italia, parlando con la mia futura mamma danese, ricordo le sue parole: "quando arriverai, vedrai che i danesi parlano molto del tempo. Ne parlano molto perché non sanno mai cosa aspettarsi e, se esso riserva una bella giornata, ne saranno stupiti e condivideranno con tutti il loro pensiero". Ed è vero.




Realizzo poi che oggi è giorno 3, quello che tutti chiamano il numero perfetto, il numero che tanto mi piace, ha acquisito un significato più grande di quello che aveva per me. Significa che è un mese dalla mia partenza dall'Italia, un mese dal saluto con la mia famigia, un mese che non vedo la mia casa, un mese che non abbraccio le mie amiche, un mese che non mangio cibo cucinato da mia mamma, un mese che non vivo in Italia. Ma anche un mese dal mio primo incontro con la mia nuova famiglia, un mese nella mia Danimarca, un mese con le mie sorelle e con le mie compagne, un mese che vivo una vita stupenda. Il miglior mese della mia vita. Sono felice di aver trascorso un mese di vita danese, ma mi rattrista l'idea che ne mancano sempre meno al mio ritorno in Italia.









Decido di alzarmi, finalmente. Scendo in cucina e faccio colazione insieme con tutta la famiglia. Mi preparo perché, nel giro di poche ore, Clau, una mia amica spagnola, arriverà qui a Kolding per passare insieme il weekend. Vedendo la mia mamma in preda alla stanchezza per via delle pulizie di casa, decido di rendermi utile. Lei ne è molto grata e così la mia mattinata passa veloce. Arriva la mia amica, facciamo un giro in centro e la sera, tornate a casa e dopo aver cenato, la nostra serata è caratterizzata da un momento molto hyggeligt. Tutta la famiglia riunita e Clau, giocando a un gioco da tavolo danese molto divertente. Era un gioco dove dovevi conoscere veramente i giocatori avversari per poter rispondere correttamente e mi sono stupita quando la mia famiglia conosceva molti lati di me, tanti quanti o anche più di quelli che conoscevo io di loro. Sono parecchie le volte, durante la serata, nelle quali mi fermo a pensare a godermi questo momento. E lo faccio, ne colgo ogni minimo particolare: l'occhiatina a mia sorella per cercare di barare, la mamma che sbaglia solo per far vincere la sorella più piccola e la mia famiglia che interrompe il gioco più volte per insegnarci nuove e utili parole danesi. 
La domenica si prospetta una giornata molto intensa per la mia famiglia. Si svegliano presto perché hanno un'importante impegno che occuperà quasi tutta la giornata. Ma non ci metto molto a capire che lo sarà anche per me. Perché arrivate all'enorme centro commerciale della città, i nostri piedi non smettono di camminare nemmeno un secondo.





 




















Arrivati a casa la sera dopo aver salutato Clau, pronta per il ritorno, la mamma mi dice che andremo a cenare a casa dei vicini. Sono molto felice per questo perché non vedo l'ora di conoscerli. Pure loro stanno ospitando un exchange student. Un ragazzo del Messico e la loro figlia è stata anche lei un exchange in Italia due anni fa.
Mi dicono di parlare italiano con lei cosicché possa praticarlo e mi sorprendo di fronte al suo modo fluente di parlare, nonostante lei sia tornata da ormai due anni e non abbia potuto parlarlo con nessuno dopo il rientro. 
La serata scorre veloce e mi ritrovo a parlare italiano, inglese e qualche cosa in danese nello stesso momento.

Si torna a casa e la stanchezza bussa alla porta della mia testa. Sono soddisfatta del bel weekend e so di dovermi preparare a un'altra settimana di scuola. L'ultima, prima del mid-October break. Così lo chiamano. E vado a letto felice, perché non potevo "celebrare" in maniera migliore il mio primo mese di vita danese.



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